1990 – 2020 trenta anni senza di Lui

20 maggio – Pertusella

22 maggio – Olgiate Olona

INTRODUZIONE ALLA S.MESSA: don Giulio Bernardoni Parroco di Olgiate Olona

“A me è sembrato di vedere Gesù in croce.

Avevo davanti a me un santo prete. Ciò non impediva a lui di provare un sentimento di smarrimento che non era segno di poca fede, ma del fatto che Dio gli stava chiedendo di passare per la cruna dell’ago.  Ho pensato a Gesù nel giardino degli ulivi. Non è la debolezza della fede ma la grandezza della prova!”

Queste le parole dell’allora vescovo ausiliare di Milano mons. Renato Corti, è il suo ricordo di quegli ultimi istanti di don Pino, andando con la memoria alla sua ultima visita il giorno prima della morte di quel 20 maggio del 1990. Ora noi siamo qui a celebrare l’eucaristia facendo memoria della Pasqua del Signore e ricordando il passaggio al Padre che 30 anni fa don Pino Ballabio ha compiuto.

Rendiamo lode al Signore per il bene fatto da questo amato sacerdote che qui ad Olgiate Olona come a Pertusella ha saputo distribuire con finezza e gentilezza: ha annunciato il Vangelo con passione, ha trasmesso una fede granitica alle giovani generazioni, ha aiutato i poveri soprattutto nell’attività missionaria, ha condiviso fino in fondo la sua vita di prete per quella porzione di chiesa che gli era stata affidata nel suo breve ministero.

Esprimiamo un grazie sincero al nostro Arcivescovo Mario che ha accolto il nostro invito: spezzare il pane della Parola e dell’Eucaristia come don Pino ha fatto fino all’ultimo giorno.

Un grazie all’associazione don Pino per l’opera che continua a portare avanti in questi anni, per il sostegno soprattutto alle missioni, intervenendo là dove c’è un bisogno urgente soprattutto verso i piccoli e gli ultimi.

Colgo l’occasione per salutare e ringraziare della loro presenza i signori sindaci di Olgiate Olona e di Pertusella,  gli amministratori, le forze dell’ordine, le associazioni, gli amici preti tra i quali don Franco parroco di Pertusella, don Paolo parroco di Carugo paese natale di don Pino, e i confratelli che sentono un legame particolare con don Pino.

Nell’eucaristia di questa sera portiamo al Signore quei desideri che avvertiamo nel cuore e che sentiamo urgenti per il bene della nostra comunità: l’intercessione di don Pino sia di nuovo slancio alla nostra fede.

OMELIA: Mons. Mario Delpini Vescovo di Milano

 La memoria dei santi principio di vita santa

Si presentano come gente che vive al contrario. Sono ricordati con ammirazione quando sono morti, ma sono destinatari di molte critiche intanto che sono vivi. Ad alcuni risultano antipatici, ad altri appaiono ridicoli. Sono come gente che vive al contrario, perciò non possono essere popolari. Le cose che per tutti sono importanti per loro sono secondarie; e quello che a molti risulta superfluo per loro è una priorità: insomma sono gente che “non sa stare al mondo”, o piuttosto che il mondo non riesce a capire, gente che vive al contrario.

Non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili: nessuno di coloro che vivono nel mondo e per il mondo riesce a capire questo sguardo. Come si può guardare quello che è invisibile?

Così è questa gente che vive al contrario. Non ha interesse su quello che dura un momento, non è attratta da quello che è di moda, non rincorre quello che è appariscente: sono cose di un momento. Si interessa delle cose invisibili, che sono eterne.

La gente che vive al contrario continua a guardare oltre, a essere altrove con il cuore e con il pensiero. Riconoscono infatti la presenza dello Spirito di Dio, presenza amica e inafferrabile, spirito di vita e principio di novità. Si affidano allo Spirito più che ai calcoli e ai programmi. Sono gente che vive al contrario.

Pieni di fiducia. Mentre intorno si diffonde lo scoraggiamento e la depressione, mentre chi fa i calcoli registra il fallimento, chi parla ama lamentarsi, criticare, seminare sospetti, loro sono pieni di fiducia. Mentre tutti si abbattono, loro sono pieni di fiducia. Gente che vive al contrario. Ricevono una pace che non è quella del mondo: vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi. In mezzo alle tribolazione vivono in pace. Non sono attaccati a niente. Apprezzano tutto, sono contenti di fare bene le cose, ma la loro pace non dipende dalle loro opere. La ricevono da Gesù.

Sono gente che vive al contrario: invece di piangere, sono pieni di fiducia.

Preferiamo andare in esilio lontano dal corpo e abitare presso il Signore. La gente del mondo ritiene che l’ultima disgrazia, irreparabile, sia la morte, loro desiderano andare oltre, sono attratti da un altro modo di vivere, abitare presso il Signore. In questi tempi di pandemia in molte occasioni abbiamo dovuto considerare la morte. Molti tra noi ne sono rimasti schiacciati dall’enigma insolubile e dalla tragedia irreparabile, mentre loro sembrano avere motivi di serenità. Come se credessero alla parola di Gesù: Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre. Considerano la morte non come una disgrazia, ma come un passaggio. Un passaggio che si compie nel gemito e nel sospiro, ma, infine, credono che ciò che è mortale venga assorbito nella vita. Sono gente che vive al contrario.

Sono gli uomini e le donne di Dio. Nel 30.mo anniversario della morte di don Pino noi guardiamo a un modello di vita cristiana, vissuto in una semplicità rasserenante, in una dedizione generosa ed esemplare, in una radicalità di propositi e di coerenza che si può ritenere l’incarnazione di questo “vivere al contrario” che le letture di questa celebrazione ci fanno considerare.

Noi facendo memoria della sua testimonianza e del suo insegnamento siamo incoraggiati oggi e sempre a metterci in cammino sulle tracce di don Pino e degli altri nostri santi e maestri: è, in sostanza, la via di Gesù.

Forse don Pino chiama anche noi a essere gente che vive al contrario, che la pena sia grazia, che il tempo gramo e desolato sia occasione per il bene, che gli altri siano fratelli e sorelle da servire.

Forse dobbiamo imparare a essere anche noi gente che vive al contrario.

RINGRAZIAMENTI la Presidente Laura Tres

“Per continuare insieme”

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare tutti Voi che, nonostante il grave momento in cui ci troviamo, avete deciso di darci fiducia e con esemplare comportamento avete saputo dare forza al nostro sogno.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare le Comunità di Carugo, di Caronno Pertusella e di Olgiate Olona, qui splendidamente rappresentate. Riunite ancora una volta, nella semplicità del momento costituiscono insieme la base di tutta la nostra forza.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare le Suore di tutto il nostro mondo e nostre sorelle che in questo momento, non potendo raggiungerci, stanno pregando con noi, per noi e per don Pino.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare tutti i Sacerdoti qui presenti e che hanno conosciuto don Pino e hanno saputo, nel tempo, parlarci di Lui mantenendone viva la sua memoria.

Per continuare insieme

abbiamo deciso di aiutare il Seminario di Venegono Inferiore, dove anche Don Pino ha studiato, e sostenere i seminaristi nei loro studi per i prossimi anni. L’anno scorso ci hanno già donato due splendidi fiori. Possano uscire quanto prima dal loro isolamento e continuare con la formazione dei nuovi e futuri sacerdoti.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare suor Emma. Ci ha donato i suoi preziosi cimeli e con questi abbiamo realizzato il libretto che distribuiremo tra poco, alla fine della celebrazione: esso contiene i pensieri, i dubbi e le certezze di don Pino. Li abbiamo riprodotti perché riportano, con estrema semplicità quello che lui era, un sacerdote innamorato del suo sacerdozio ma soprattutto innamorato di Dio.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare don Giulio e tutta la Comunità Pastorale San Gregorio Magno. Ci permettete ogni giorno di sentirci a casa e grazie a voi e al vostro impegno abbiamo potuto avere un momento di felicità pura nella preghiera.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare Monsignor Mario Delpini nostro Arcivescovo, che da sempre ha confidato in noi e in don Pino sostenendoci e accompagnandoci. La Sua presenza ha colmato i nostri cuori di speranza e gioia.

Per continuare insieme

vogliamo ringraziare don Pino che ci ha accolto, cresciuto e sostenuto e con la sua perseveranza ha ottenuto quello che pochi altri avrebbero saputo fare: tutto questo.

Per continuare insieme

ringraziamo Dio, lo Spirito Santo e la Vergine Maria per averci donato don Pino.

Non a caso abbiamo ringraziato per dieci volte.

Dieci momenti per continuare insieme

Dieci come i grani del Santo Rosario che ogni primo lunedì del mese recitiamo per Don Pino e la sua ascesa al cielo.

Voglia Nostro Signore donare a Lui la Luce Eterna.

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